Ti presento l'Hovawart

Ti presento l'Hovawart

Che sia una razza poco conosciuta al grande pubblico lo si comprende già dalla quantità di modi in cui viene chiamato quando lo si vede: Golden Retriever , Bovaro del Bernese, Terranova… più una serie di razze improbabili come il dobermann  a pelo lungo, il golden retriever nero focato e chi più ne ha piu' ne metta. Se poi elencassimo tutti i modi in cui il nome Hovawart pronuncia vieneto, potrebbe creare delle vere e proprie filastrocche. C on in testa il cinologo KF Koenig, questi appassionati recuperarono alcuni soggetti – chiamati “cane tipo” – che più ricordavano lo Hovawart originario e li incrociarono con diverse razze quali Pastore Tedesco, Leonberger , Terranova, Kuvasz e successivamente, in alcune linee, con sangue di una non meglio identificata “cagna selvaggia africana” che molto probabilmente era una femmina di azawakh, arrivata in Germania al seguito dei reduci della guerra d'Africa. C'è da dire che la ricostruzione non fu' fatta in maniera molto organizzata e scientifica. Sebbene tutti concordassero sulle razze da utilizzare, ognuno, nella propria stazione di allevamento, utilizzò percentuali diverse di sangue delle varie razze. Queste differenze, pur nella notevole omogeneità attuale, sono ancora ben visibili nelle varie linee di sangue. La razza è stata ufficialmente riconosciuta nel 1964 ed inserita nelle Razze da Utilità e Difesa come 7° razza. Nel 1983 nasce la Federazione Internazionale Hovawart (IHF) con lo scopo di unire gli sforzi e l'impegno dei vari club di razza nazionali, per la salvaguardia ed il miglioramento di questi cani. Ad oggi fanno parte di questa federazione 15 nazioni fra cui l'Italia con il club ufficiale di razza, Hovawart Club Italia.  L'Hovawart Club Italia e' stato fondato nel 2000 ed e' stato riconosciuto dall'Enci quale unica associazione a tutela della razza nel 2005.

Il Duetto

Baileys e Frida

Il Duetto

Nebraska e Arwen

Il Duetto

Nebraska e Baileys

L'opera il Quartetto

Baileys, Arwen, Frida Nebraska

Il Trio 

Baileys, Arwen e Frida

Il Trio con ospite

Frida, Baileys, Arwen e Astrid

Carattere e utilità

La razza è indiscutibilmente poco conosciuta, specie in Italia, benchè ormai le nascite registrate si attestano attorno ai 200 cuccioli l'anno; eppure è una razza che avrebbe tutte le qualità per diventare un cane più apprezzato di quello che è. Intanto è bello, indiscutibilmente, anche per chi non è di parte come noi; poi ha una caratteristica che raramente (e nessuno ce ne vuole) si riscontra in maniera così marcata in altre razze: l'equilibrio caratteriale. Il club di razza tedesco, che ne ferma lo standard, invita tuttora gli allevatori a porre la maggiore attenzione possibile nel mantenimento di questo equilibrio, che è il vero tesoro di questo cane. In questo periodo è molto di moda parlare di “cane moderno”: ecco, l'Hovawart già dall'inizio del secolo scorso è stato ricostruito e selezionato per essere un cane davvero moderno. Un cane da lavoro (non dimentichiamo che la federazione internazionale lo colloca fra le razze sottoposte a prova di lavoro, nato per difendere la proprietà) che ha però una d'utilità tale da rendere adatto a qualsiasi utilizzo: oltre a ciò l'equilibrio di cui sopra ne fa un cane adattissimo a vivere in famiglia, anzi, ne ha un estremo bisogno. Non è un cane che si possa lasciare giornate intere da solo a fare la guardia in giardino o peggio, dentro un box lontano dai suoi famigliari. E' affettuoso, attento, curioso, furbo (estremamente furbo!) e se sfortunatamente si rendesse necessario diventerebbe un guardiano molto determinato. Un bel quadretto, vero? Sembra la razza perfetta …se non fosse che le razze perfette non esistono, tanto perché sono selezionate dall'uomo e non tutti selezionano e allevano per combattente con cura il miglioramento della razza, poi perché come tutti ha i suoi difettucci: a volte è un gran testardo, sa essere un ladro sopraffino, se gestito male si prende la brigata di mettersi al comando del “branco” di casa con risultati non proprio piacevoli. Lo spartiacque fra un cane meraviglioso da godersi appieno e un cane che invece fa di testa sua e diventa poco gestibile è ovviamente l''educazione che gli viene data: ma ancora prima c'è la corretta selezione e la socializzazione  cui viene sottoposto nei primi mesi di vita. Non è un cane che “si educa da solo”, ha bisogno di un “capobranco” coerente e senza incertezze, che non si faccia mettere in discussione, che stabilisca quali sono le regole da seguire e le applichi in maniera ferma, teniamo presente oltretutto che fisicamente è molto agile e potente. Da cucciolo è dotato di una vivacità che a volte mette a dura prova la pazienza dei suoi compagni umani, per questo l'educazione di cui sopra va iniziata subito, per evitare che il cane si incanali in una sorta di “autogestione”.Per quanto riguarda gli utilizzi, avete solo l'imbarazzo della scelta: a partire dai brevetti di utilità e difesa per arrivare a tutte le attività sportive, passando per gli impieghi “sociali” come la pet Therapy o la ricerca di persone disperse dove potrà mettere all'opera il suo fiuto eccezionale.

Saluti

E' un cane sano e non solo a parole: di fatto non esiste una patologia specifica di razza, e l'incidenza delle patologie ereditarie più comuni è realmente bassissima. Per fare un esempio, la patologia con la più alta incidenza è la displasia dell'anca, i cui casi registrati si attestano intorno al 4%: tutte le altre patologie hanno incidenza inferiore all'1%.
Anche in questo, come nella selezione del carattere, i tedeschi hanno operato con estremo rigore, eliminando dalla riproduzione tutti i cani affetti da patologie e in alcuni casi anche quelli portatori. Da anni hanno collaborazioni con università europee e contribuiscono anche economicamente alle ricerche; in alcuni casi, dove i risultati sono stati nulli, le collaborazioni ei contributi sono stati sospesi per dedicarli a progetti più concreti.
In Italia certe regole non sono possibili, quindi tutto e rimesso alla serietà e alla volontà di privati ​​e allevatori nel sottoporre i cani agli esami che accertino l'esenzione dalle patologie genetiche.

La razza in Italia

In Italia sono attivi una dozzina di allevatori, fra amatoriali e riconosciuti Enci. La produzione si attesta, come già detto, intorno ai 200 cuccioli all'anno e le nascite sono in costante aumento.
In Italia è attivo, a salvaguardia della razza, l'Hovawart Club Italia, unico club italiano riconosciuto dall'Enci. L'anno scorso il club italiano è stato ammesso a far parte della Federazione Internazionale Hovawart (IHF), permettendo così un maggior interscambio di dati, proprio in funzione del miglioramento della razza. Proprio quest'anno sono stati avviate diverse iniziative per migliorare ulteriormente la qualità dell'allevamento. In occasione dello scorso Raduno annuale di razza, è stato messo a disposizione un oftalmologo per chiunque volesse sottoporre il proprio cane agli esami per la verifica delle oculopatie; durante il raduno d'autunno, invece, è
stata organizzata una giornata tecnica durante la quale è stato presentato il test per l'ammissione alla riproduzione del club tedesco, test che vorremmo adottare anche in Italia. Nella stessa occasione è stato invitato il capo formatore dei giudici specialisti di razza tedeschi, che ha tenuto un seminario molto accurato sulla morfologia dell'Hovawart, seminario al quale hanno partecipato anche alcuni giudici italiani. E' stata avviata una raccolta dati per poter mappare la razza in Italia e avere una idea più precisa dello stato di salute della stessa. A breve verrà pubblicato il 1° libro d'allevamento che raccoglie tutti i dati che si sono potuti raccogliere sull''Hovawart in Italia a partire dal 1997. E' in via di definizione una griglia di selezione per riproduttori e cucciolate che permetta a chi si avvicina alla razza una comprensione più chiara delle qualità dei singoli riproduttori e delle cucciolata che producono. Tutti gli anni vengono organizzati, oltre a molte altre manifestazioni, due raduni di verifica morfocaratteriale, nei quali sono chiamati a giudicare i cani solo giudici specialisti di razza. Entro l'anno prossimo speriamo anche di dare alla luce un altro strumento molto importante, un database che conterrà, al pari del libro di allevamento, tutti i dati della razza in Italia, compresi i dati sanitari ed ereditari. La speranza è che tutti gli allevatori comprendano finalmente la necessità e l'importanza di queste scelte e iniziare a collaborare in maniera fattiva.

Breve cenno storico

L'Hovawart è un'antichissima razza tedesca di cani d'utilità. Nel tedesco medioevale, il suo nome significa guardiano della fattoria (Wart = Wächter = guardiano ; Hova = Hof = fattoria). Dal 1922, questa razza è stata selezionata su una nuova base, partendo da cani simili che si trovavano ancora nelle fattorie. Inoltre, durante i primi anni di questo allevamento, si sono fatti degli incroci con dei Pastori tedeschi, dei Terranova, dei Leonberger e altre razze ancora. Si è finito per ritrovare il tipo originale di cani di utilità grazie a delle misure di selezione molto severe. Nel suo paese d'origine, si dà una grande importanza allo stato di saluto dell'Hovawart. Specialmente la displasia dell'anca è stata ridotta, in Germania, ad una percentuale molto piccola grazie a una stretta selezione, durata decenni, di cani esenti da questa tara. Il Club si augura che questi sforzi vengano imitati dai club di razza Hovawart di tutti i paesi.

Aspetto generale

È un cane da lavoro potente, di media taglia, leggermente allungato, dal pelo lungo. La differenza tra i due sessi è nettamente riscontrabile, specialmente nella forma della testa e nella costruzione del corpo.

Proporzioni importanti

La lunghezza del corpo = da un minimo di 110 al 115 % dell'altezza al garrese

Comportamento carattere

Riconosciuto cane da lavoro dai molteplici impieghi. Di carattere gentile e sempre uguale. Possiede istinto protettivo e battagliero, fiducia in sé e capacità di sopportare la fatica, temperamento medio; il tutto combinato con un gran fiuto. Le proporzioni armoniche del suo corpo e la speciale devozione alla sua famiglia, fanno di lui un eccezionale cane d'accompagnamento, da guardia, da inseguimento e da soccorso.

Testa

TESTA  – la canna nasale è diretta e parallela al cranio. Muso e cranio sono circa della stessa lunghezza. La pelle della testa è strettamente aderente.  

REGIONE DEL CRANIO : la testa, possente, ha una fronte ampia e arrotondata Stop ben visibile

REGIONE DEL MUSO : Tartufo narici ben aperto. Nei cani neri/focati e neri il pigmento è nero; nei cani biondi è nero; ha ricevuto il “naso da neve” (mancanza temporanea di pigmento) Muso forte; si assottiglia solo leggermente se visto dal di sopra e in profilo Labbra strettamente aderenti Mascelle/Denti: forte, completa chiusura a forbice con 42 denti, secondo la formula dentaria. Denti perpendicolari alla mascella. Accettata la tenaglia. Occhi ovali, non sporgenti né infossati. Colore: dal marrone scuro al medio. Palpebre ben aderenti. Orecchi: gli orecchi triangolari ricadono molli agli angoli della testa; sono attaccati alti e ben distanziati, dando così l'illusione ottica di ampliare il cranio. Arrivano in lunghezza agli angoli della bocca (commessure labiali). La punta è leggermente arrotondata. Quando il cane è tranquillo sono pendenti piatte, quando è in attenzione possono essere portate dirette leggermente in avanti. Il loro bordo anteriore si trova all'incirca a metà strada fra l'occhio e l'occipite.                                                                      COLLO forte, di media lunghezza. Pelle strettamente aderente

Struttura

CORPO  Dorso diritto e fermo Rene forte, leggermente più lungo della groppa Groppa di media lunghezza, e leggermente obliqua Torace ampio, profondo e forte

CODA  cespugliosa, sorpassa il garretto, ma non tocca il suolo. A seconda dell'umore del cane, è portata alta e ricurva sopra il dorso o pendente

ARTI ANTERIORI  forti, diritti e verticali, visti dal davanti e di lato Spalle molto muscolose. Scapole lunghe e ben posizionate all'indietro. Braccio lungo, strettamente aderente al corpo Gomiti ben aderenti al torace Carpo forte Metacarpo moderatamente obliquo.

POSTERIORI  forti e verticali se visti dal dietro. Posteriori ben angolati Coscia e gamba molto muscolose Garretto forte, ben disceso
PIEDI arrotondati, forti e compatti. Dita arcuate e chiuse. Speroni da togliere tranne nei paesi dove è proibito dalla legge. Unghie con pigmento nero nei nero/focati e nei neri; nei cani biondi ci può essere una minore pigmentazione.
ANDATURA  in tutte le andature il movimento dell'Hovawart è su di una linea diretta e ricopre molto terreno. Il trotto è molto allungato, con potente spinta dal posteriore.

PELLE  strettamente aderente ovunque. Con lucentezza bluastra nei neri/focati e neri; generalmente lucentezza rosa nei cani biondi

Mantello

PELO  – il forte pelo lungo è leggermente ondulato e fitto, con solo poco sottopelo. È più lungo sul petto, ventre, parte posteriore degli arti anteriori, delle cosce e coda.
Il pelo è più corto sulla testa e sulla parte anteriore degli arti. Il mantello è folto.
COLORE  – ci sono tre varietà di colore: nero/focato, nero e biondo.
Nero focato: il mantello è nero e lucente, il colore delle focature è un medio biondo. Sulla testa le focature iniziano sotto la canna nasale e si estendono attorno agli angoli della bocca fino alle focature della gola. Le focature appuntite sopra gli occhi sono chiaramente visibili. Le focature del petto consistono in due macchie adiacenti che possono essere unite. Sugli arti anteriori le focature, viste di lato, si estendono dalle dita all'incirca ai pastorali e si assottigliano sul lato posteriore all'incirca a livello dei gomiti. Sugli arti posteriori, vista di lato, le focature sotto il garretto appaiono come una striscia ampia, sopra il garretto solo come una striscia stretta che si estende sul lato anteriore delle gambe su fino al livello del ventre.

Famiglia

N-NEBRASKA DEL MARE D'INVERNO,                                                                                                                        M-ARWEN LIV TAYLOR DELLA VALLE DEI BERICI,
BAILEYS,                                                                                                                                                                        ERMIONE DELLA CIMA XII.